Sulla
via del grand tour
Riccardo Cuor di Leone parte per la
III crociata
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Riccardo I d’Inghilterra, meglio noto con l’appellativo
“Cuor di Leone”, partì per la terza crociata il 3 Agosto 1191 da
Marsiglia, dove l’attendeva la sua flotta di 100 navi.
Egli, con una buona parte degli 8.000 uomini che formavano
l’intero corpo di spedizione inglese, aveva attraversato per via
terra la Francia ed a Vezelay aveva incontrato il re Filippo II.
L’appuntamento con il resto della flotta crociata era
stato fissato in Sicilia, anche se la data di partenza era piuttosto
vaga. Federico Barbarossa, poi, se n’era andato per conto suo, con
largo anticipo verso Gerusalemme, passando attraverso i Balcani e
l’Anatolia.. Ma qui, attraversando il fiume Salef era caduto da
cavallo ed annegato in pochi palmi d’acqua: era il 10 Giugno 1190.
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Bisogna proprio dire
che gli altri sovrani cristiani se la prendevano comoda e, strada
facendo, erano più attenti alle opportunità di aggiungere nuovi
regni alla corona più che affrettarsi a liberare il Santo Sepolcro,
tanto più se potevano avanzare rivendicazioni dinastiche a
giustificazione delle loro mire.
Era questo il caso di Riccardo che era fratello di Giovanna,
regina e recente vedova del re normanno, Guglielmo di Sicilia. A
dire il vero il regno di Sicilia, in assenza di eredi diretti, era
stato “usurpato” da un nipote naturale di Guglielmo, Tancredi
d’Altavilla e la regina Giovanna, sebbene con tutti gli onori che
competevano il suo rango, era tenuta quasi in stato di prigionia
nella Contea di Monte Sant’Angelo sul Gargano. Era abbastanza per
Riccardo per saggiare le possibilità di ampliare sul Mediterraneo
con il regno normanno i possedimenti della Francia meridionale già
in suo possesso.
In questo contesto s’inquadra, secondo il Mannino, la sosta
esplorativa di Riccardo Cuor di Leone a Terracina, ultima città di
frontiera, prima di entrare in terra normanna. |
Tre
cronisti, il principale sembra essere Ruggero di Hoveden, raccontano
che Riccardo da Marsiglia passò al largo di Nizza e di Ventimiglia ,
poi, il !3 Agosto 1191 si fermò: ad castellum qui dicitur Seune
(Savona), poi a Genova, il 14 venit ad portum Delfini
(Portofino), dove si fermò per cinque giorni. Il !9 riprese il
viaggio e raggiunse Porto Venere, il giorno successivo venit ad
portum de Pysa. Il 21 doppiò
la Gorgona, il
22 giunge a Baratto, il 23, tanto per sgranchirsi un po’, percorre
con pochi uomini a cavallo la distanza che lo separa da Piombino,
dove risale sulla nave che lo conduce prima a Porto Ercole, poi ad
Ostia sulla Foce del Tevere. E siamo al 25 Agosto. Qui riceve
Ottaviano, Vescovo di Ostia, ma ci saremmo aspettati una visita al
Papa, invece, no, lo snobba completamente, anzi si lamenta con il
Vescovo circa l’Arcivescovo di Canterbury e della dilagante simonia
in Roma.
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Il 26 Agosto il
re si fa sbarcare sulla riva sinistra del Tevere e prosegue verso
Nettuno attraversando la selva costiera a caccia di cervi e
caprioli.
Il 27 Agosto 1191 transivit per rupem extensam in mare quae vocatur le cap de
Cercel et insulam Punce …deinde venit ad civitatem Daracene (Terracina),
ubi quondam erat portus cupro tecto.
Dunque i cronisti hanno qualche notizia sull’antico splendore del
porto di Terracina , anche se con ogni probabilità non è stato mai
coperto di rame. Comunque qui la flotta di 100 navi e 8.000 uomini
si ricombatta prima di fare ingresso il giorno dopo nelle acque del
regno normanno.
‘E ancora il Mannino a ritenere che Riccardo voglia raccogliere
a Terracina voci su eventuali difficoltà o possibili insurrezioni
contro Tancredi; eventualità queste che deporrebbero tutte a favore
delle sue mire espansionistiche.
Purtroppo per lui, sappiamo che le cose non stavano proprio
così: Tancredi s’era in breve guadagnata una grande popolarità
soprattutto in Sicilia, lo stesso Filippo II gli fece capire che non
avrebbe mai permesso un allargamento dei possedimenti inglesi anche
al regno normanno e così Riccardo dovette accontentarsi a malincuore
di una composizione onorevole delle sue pretese, consistente in un
ingente bottino per la dotazione vedovile della sorella e di un
trattato ai danni del figlio di Barbarossa, tutto a vantaggio di
Tancredi d’Altavilla. Nell’Aprile del 1102 , dopo tanto tergiversare
si partì dalla Sicilia alla volta di Gerusalemme e del “feroce”
Saladino che, tutto sommato era molto meno feroce di Riccardo il
Cuor di Leone, Ma questa è un’altra storia.
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