I sentieri nell’ambiente
naturale sono come le vene in un corpo vivo: nati e cresciuti nei
millenni, rispondevano all’uso che gli abitanti fecero del territorio.
Strade d’asfalto e cemento, viadotti e gallerie sono bisogni recenti,
spesso utili, talora indispensabili. E tuttavia i sentieri, percorsi
antichi, consentirono agli abitanti inurbati sopravvivenza, assicurando: -
fonti energetiche (legna e carbone), - cibo (carne e latte, formaggio e
cacciagione...), - materiali da costruzione (pietra, calce, argilla).
Terracina, storico terminale di transumanza, paese di frontiera tra due
stati, ponte tra l’entroterra ed il mare, conserva ancora sul territorio
montano una rete preziosa di sentieri. |
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Nel presentare questa "Carta
dei sentieri" si è scelto un metodo "didattico"(e chi, non
ha da "reimparare" valori antichi?) I percorsi circolari sono
incentrati su emergenze naturalistiche di grande richiamo: Santo Stefano,
Monte Leano, Campo Soriano. I sentieri proposti occupano nel territorio
posizioni "strategiche" ma, oltre a ciò, da essi si dipartono,
a raggiera, innumerevoli "varianti". Chi vuole può collegare in
sequenza i percorsi fino a ritagliarsi un "megatrekking" di tre
giorni: alternativa, forse inattesa, in "un paese di mare". |
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